sabato 29 maggio 2010

Ché una birra con uno sconosciuto a volte.

"Pardon" mentre un sussulto da birra gli scappa. "Voi una pacca sulle spalle?" mentre la mia mi va di traverso (la solita maldestra).
Mi mostra le mani callose: cittadino sconosciuto, cittadino solo nel fine settimana, che ha mollato tutto per la terra. Per zapparla.
E mentre mi porge i palmi, gli occhi si fanno sottili a sorridermi di grigio blu nella penombra della cucina; un taglio di sole calante illumina la dirimpettaia ciondolante sul suo balconcino.
Cittadino sconosciuto, c'è del potenziale qui.
Diventerà anche mia la tua cucina?
Coccolerò i tuoi gatti?
Raccontami della tua Berlino, cittadino sconosciuto, metà italiano, metà tedesco (sgrammaticato). Raccontami della tua unica notte a New York fumosa e fredda e un po' alticcia.
Sarà che le tue scelte hanno un buon sapore. E a me serve un po' di coraggio.
Sarà che abbiamo lo stesso taglio di occhi. Mentre ci sorridiamo.

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